Il Vicesindaco del Comune di Rimini, Gloria Lisi, ha celebrato insieme agli studenti della scuola primaria “Fellini”, il Giorno della memoria, in ricordo delle vittime del nazismo e della Shoah. La cerimonia ufficiale si è svolta al Parco “Ai Caduti nei Lager 1943-1945”, di via Madrid, alla presenza anche delle autorità civili e militari e dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma.
“Il 2018 – ha ricordato il Vicesindaco Gloria Lisi – è un anno dove ricorrono alcuni anniversari che rendono ancora più vivo e significativo questo 27 gennaio. E’ l’anno in cui ricorre l’ottantesimo anniversario della promulgazione da parte del governo fascista italiano delle leggi razziali che segnarono l’inizio della tragedia degli ebrei residenti nella Penisola. Ma per noi riminesi è anche il primo anno senza il nostro Umberto Tamburini, il presidente provinciale dell’Associazione nazionale ex internati, venuto a mancare pochi mesi fa, il 21 novembre 2017. Ho ancora nelle orecchie e nel cuore le sue parole, il suo invito a – parole testuali – ‘tenere viva la testimonianza affinché quell’esperienza non si ripeta. Ricordateci’. E il Comune di Rimini, io, noi, tutti lo ricordiamo con affetto e gratitudine per la passione civile con cui ci ha reso migliori raccontandoci la sua storia e le sue sofferenze personali.
Ma il 2018 – continua la Lisi – ha riproposto anche una vicenda che francamente non mi sarei mai aspettata di rivivere oggi, ma che ci insegna una volta di più l’attualità dell’importanza della memoria. Il riferimento è a quell’infame cartello con la beffarda e atroce scritta che campeggiava negli ingressi dei campi di concentramento, “Arbeit macht frei”, stampata ed esposta su un cartello all’ingresso di un’attività artigianale riminese. Ci dispiace molto che nella sua vita di ragazzo e di adulto, questo signore non abbia mai avuto una sola possibilità di ricevere il dono della trasmissione della memoria, come quella che il Comune di Rimini vuole fortemente ogni anno attraverso il progetto e i viaggi studio delle nostre scuole. Negli anni sono stati più di 2.500 gli studenti riminesi che hanno avuto la possibilità di fare questa esperienza fondamentale per la crescita personale e civica. La triste storia di questo cartello ci ricorda che davvero quello che e’ successo, se non lo ricordiamo, può ripetersi anche oggi”.