Viaggio-studio a Trieste per docenti
Sabato 27 e domenica 28 novembre 2010
Il viaggio é riservato esclusivamente ai docenti iscritti al seminario di formazione.
Il programma prevede la visita dei seguenti luoghi:
La Risiera di San Sabba Trieste – stabilimento per la pilatura del riso edificato nel 1913 – venne utilizzata dopo l’8 settembre 1943 dai nazisti come campo di prigionia e, in seguito, destinata allo smistamento dei deportati diretti in Germania e Polonia, al deposito dei beni razziati e alla detenzione ed eliminazione di ostaggi, partigiani, detenuti politici ed ebrei. Nella primavera del 1944 venne messo in funzione anche un forno crematorio. Nel 1965 la Risiera di San Sabba fu dichiarata Monumento Nazionale.
La Foiba di Basovizza - dichiarata monumento nazionale nel 1992, è il simbolo delle atrocità commesse sul finire della seconda guerra mondiale e negli anni successivi dalle autorità comuniste jugoslave. Negli anni a cavallo del 1945, migliaia di persone vennero eliminate a Trieste e nell’Istria controllata dalle forze jugoslave. In parte vennero gettate dentro le foibe - voragini naturali disseminate sull’altipiano del Carso triestino ed in Istria - in parte perirono durante la deportazione. Il monumento di Basovizza le rappresenta tutte.
Il Centro Raccolta Profughi di Padriciano - dal 1948 al 1976, il campo fu utilizzato per dare rifugio agli esuli italiani provenienti dai territori alto-adriatici già appartenuti al Regno d’Italia e passati sotto il controllo jugoslavo alla fine del Secondo conflitto mondiale. Dal 2004 Padriciano è sede della mostra permanente Centro Raccolta Profughi. Per una storia dei campi profughi istriani, fiumani e dalmati in Italia (1945 – 1970) allestita dall’Unione degli Istriani. Il museo raccoglie fotografie, oggetti e masserizie, appartenute a coloro che hanno vissuto nel campo, e presenta ai visitatori le ricostruzioni di alcuni degli spazi in cui si svolgeva la vita quotidiana. Oggi questo luogo della memoria contribuisce a comprendere meglio la tragedia dello sradicamento della gran parte degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia, vicenda a lungo trascurata quando non ignorata dall’opinione pubblica nazionale.