Sono 51 le studentesse e gli studenti di tutte le scuole di Rimini partiti per il viaggio di educazione alla memoria che li ha portati a vedere con i loro occhi ciò che resta di luoghi criminali come Mauthausen, Gusen e Hartheim, dove morirono anche molti italiani, spesso giovanissimi.
Il viaggio organizzato dal Comune di Rimini - dal 7 fino a 10 novembre - ha fatto tappa a Linz, con le visite dedicate al campo di concentramento di Mauthausen e ciò che resta di Gusen, uno dei tanti campi satellite. Due luoghi che, per le condizioni disumane di internamento e di lavoro forzato nella cava di granito, ebbero una delle mortalità più alte del sistema concentrazionario nazista. Gli studenti riminesi hanno poi visitato il castello di Hartheim, che durante la guerra fu attrezzato come centro di assassinio col gas per i disabili e i prigionieri malati. Al viaggio ha preso parte anche l’Assessora all'Attività di Educazione alla Memoria Francesca Mattei, che 6 anni fa aveva fatto una medesima esperienza come studentessa.
Questo viaggio è la conclusione del seminario di studio 2021-22, che è stato frequentato da 120 studenti e studentesse delle classi quarte dei Licei e Istituti secondari di secondo grado di Rimini. Un importante percorso di formazione che aveva come titolo “Conoscere la Shoah, il genocidio degli ebrei d’Europa sotto il nazionalsocialismo”, organizzato grazie anche all'ISRIC, Istituto per la Storia della Resistenza e dell'Italia contemporanea della Provincia di Rimini.
“Dal 1964, anno del primo viaggio organizzato dal Comune di Rimini - dichiara Laura Fontana Responsabile dell’Attività di Educazione alla Memoria - è passato molto tempo. Da allora, in 58 anni, sono stati accompagnati più di 2.700 ragazzi e ragazze della nostra città a visitare i campi di concentramento e i centri di sterminio in Italia e in Europa. Ma sono almeno il doppio gli studenti che finora hanno partecipato al percorso di formazione storica sui crimini nazi-fascisti, sulla Shoah e sulla deportazione politica. Un momento formativo importante che ogni anno viene riproposto ai ragazzi di tutte le scuole della città, con l’obiettivo di incoraggiarli a riflettere sul senso della responsabilità individuale di fronte al male”.
“Da studentessa ho partecipato a questo progetto - ricorda l’Assessora Francesca Mattei -. Per me è stata un’esperienza fondamentale perché mi ha aiutata a sviluppare un forte senso politico, nel senso etimologico dell’espressione, ovvero prendermi cura del bene comune, del prossimo e della mia città. Questo è uno degli obiettivi dell’Attività di Educazione alla Memoria, un’attività istituzionale del Comune di Rimini, uno strumento concreto di collaborazione col mondo della scuola e un ponte fondamentale di collegamento tra la storia, la memoria e i giorni nostri, che consente la trasmissione ai giovani e alla collettività. Dopo le interruzioni del viaggio dovute alla pandemia, questo viaggio ci consente di tornare alla preziosa e insostituibile esperienza della visita reale nei luoghi simbolo della storia del Novecento. Il compito principale del progetto è proprio quello di educare i giovani cittadini rendendoli consapevoli della strage dell’Olocausto e della condizione di oppressione dovuta alla dittatura nazifascista”.